Robocop – Il futuro della legge (RoboCop) è un film del 1987 diretto da Paul Verhoeven. È una storia di fantascienza ambientata in un prossimo futuro distopico. Nella sceneggiatura sono presenti note satiriche e un feroce cinismo. Il film è stato prodotto dalla Orion Pictures. Al film si ispirarono anche diversi fumetti, due sequel, vari videogiochi e quattro serie televisive, tutti aventi per protagonista un agente di polizia cyborg. Detroit, Michigan. La città si trova in uno stato di disastro a causa delle precarie condizioni economiche del municipio e di un feroce dilagare della delinquenza, sempre più organizzata in bande brutali e violente sotto il controllo del feroce criminale pluriomicida Clarence Boddicker, mentre i poliziotti impotenti contano ogni giorno e con costernazione il crescente numero dei propri caduti.
In questo mentre la potentissima multinazionale OCP stipula un contratto con l’amministrazione comunale per dirigere il dipartimento di polizia, giungendo presto a scontrarsi con i relativi sindacati. Di fatto questa è la prima mossa che porterebbe l’azienda ad acquisire legalmente una piena proprietà privata su Detroit, attuandone la demolizione allo scopo di edificare Delta City, una innovativa megalopoli utopistica destinata a divenire, almeno sul piano della propaganda, il simbolo eloquente di un nuovo ordine di pace e pulizia. Tuttavia, per poter dare il via definitivo al progetto è necessario eliminare dapprima il crimine, ragion per cui la divisione sicurezza della OCP progetta potenti ma rozze macchine denominate ED209, “Enforcement Droid 209″, con la funzione di controllare il crimine e di garantire enormi profitti nel mercato militare.
Ma il progetto, fortemente caldeggiato da Richard Jones, il vicepresidente del gruppo, subisce una brusca frenata nel momento in cui uno dei prototipi presentato a una riunione del consiglio di amministrazione uccide barbaramente Kinney, giovane consigliere, cosa che sospinge il presidente della Corporation a dare il via alla realizzazione del progetto RoboCop di Robert Morton, dirigente del settore della sicurezza che fino a questo momento è riuscito a farne solo un piano di riserva. Robocop è un ambizioso prototipo di tecnologia che prevede la costruzione di un organismo cibernetico utilizzando parti organiche umane viventi, soprattutto il cervello, potenziandone le capacità cognitive di base e affiancandole a un programma informatico di prevenzione del crimine, impostandone il comportamento e un corretto svolgimento delle sue mansioni.
Proprio in questo periodo Alex Murphy, un onesto e coraggioso poliziotto, viene distaccato al Metro West di Detroit, e inizia a lavorare con Anne Lewis, una collega dai modi assai mascolini e risolutivi. Quando Murphy e Lewis incontrano la banda di Boddicker, tra i poliziotti e i delinquenti infuria la sparatoria e una rocambolesca corsa lungo le strade urbane ed oltre. Raggiunta un’acciaieria abbandonata, i due poliziotti decidono di fare irruzione senza alcun aiuto esterno perché i rinforzi sarebbero arrivati troppo tardi. Vengono presi di sorpresa. Lewis viene tramortita e creduta morta, mentre Murphy viene barbaramente mutilato e ridotto in fin di vita a colpi di fucile a pompa dalla banda criminale.
Dopo alcuni tentativi di rianimazione viene dichiarato morto e il suo cadavere finisce nei laboratori diretti da Robert Morton, futuro vice presidente della divisione sicurezza della OCP, e viene sottoposto a un complicatissimo intervento. Il poliziotto viene impiegato per la costruzione di Robocop, le parti mutilate, ovvero la maggior parte del corpo, vengono sostituite da protesi meccaniche rivestite da una corazza di titanio e kevlar. Il suo cervello viene affiancato ad un sistema informatico in cui è inserita la programmazione di base e 3 direttive inviolabili (più una nascosta) che determineranno il suo comportamento di agente di polizia e di obbedienza verso i funzionari OCP. RoboCop, il nuovo Murphy, è apparentemente privo di memoria circa la vita precedente. Le sue prime azioni contro i criminali della città sono brutali e risolutive. In poche settimane, la popolazione di Detroit lo vede come un eroe. I criminali lo temono in quanto è invulnerabile anche alle pallottole. Nonostante la sua nuova essenza, il programma che gli domina la mente, il poliziotto robotico subito inizia a compiere piccole azioni con lo stile di Alex Murphy: fa ruotare la pistola (una Beretta 93R modificata) prima di riporla, afferra al volo con estrema precisione le chiavi dell’auto, parte troppo velocemente in macchina, pronuncia alcune frasi che usava in passato.
Dopo l’incontro con uno dei suoi assassini, il quale lo riconosce dalla frase: “Vivo o morto tu verrai con me”, il cyborg inizia a ricordare con continuità e vivido sentore gli attimi più importanti e commoventi della sua vita passata e del momento in cui è stato brutalmente ucciso. Pochi giorni dopo arresta Clarence Boddicker e scopre per sua stessa ammissione che è protetto da Dick Jones, il vice presidente della OCP (il quale gli ha anche fatto uccidere Morton). Quando si reca da quest’ultimo per arrestarlo, il suo sistema informatico gli genera una forte crisi che provoca dolore e inibisce i movimenti, in quanto l’arresto di Jones viola una delle direttive primarie della sua programmazione (la quarta). L’uomo, credendosi ormai al sicuro, gli confessa anche di aver organizzato l’omicidio di Morton.
Alex Murphy (ormai appresa la sua identità) viene danneggiato gravemente dal prototipo dell’ED209 e dai suoi stessi colleghi poliziotti (sotto ordine superiore -OCP-), ma viene salvato in tempo dalla collega Lewis, che nel frattempo lo ha riconosciuto osservandolo nei molteplici aspetti che rispecchiavano la reale personalità di Murphy. I due fuggono nell’acciaieria dove Alex Murphy era stato ucciso, e in questo luogo l’agente recupera gli ultimi ricordi rimasti sepolti nella memoria. Boddicker tuttavia lo rintraccia, incaricato da Jones di distruggerlo, evitando l’incriminazione per favoreggiamento. La sparatoria è violenta e spaventosa. Lewis rimane ferita, ma Murphy riesce a uccidere i suoi assassini uno dopo l’altro.
Recatosi al palazzo della OCP, Murphy si prende una rivincita contro ED209 (distruggendo il modello che faceva la guardia al palazzo), irrompe durante una riunione dei dirigenti e collega la sua memoria al computer principale (avendo registrato la confessione di Jones), dimostrando a tutti la fondatezza dell’accusa di omicidio con la quale intende arrestare Dick Jones. Il presidente della OCP, preso in ostaggio, licenzia Jones, consentendo a RoboCop di aprire il fuoco per ucciderlo. Alla fine l’anziano presidente chiede al cyborg come si chiama: «Murphy!» risponde sorridendo il poliziotto.
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Articolo di Golf
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